Castel di sangro, la storica promozione in B del ’96

E se raccontassimo di una squadra rappresentante un paesino di 5.000 abitanti capace di arrivare in Serie B? In molti con tono molto saccente risponderebbero “ma dai!” E se aggiungessimo che questo traguardo è stato raggiunto grazie ad un giocatore che in quella stagione non ha disputato neanche un minuto in campionato? Allora il “ma dai” diventa ancora più grande. È fantasia? No è accaduto davvero. Raccontiamo la storia del Castel di Sangro, che nel 1996 ottenne il pass per la Serie B, e di Pietro Spinosa: un numero 12 che per un momento decisivo divenne un numero 1.

1980: arriva Don Pierino

Come è stato possibile tutto questo? Da tenere in considerazione che il Castel Di Sangro fino alla fine degli anni ‘70 militava nelle categorie provinciali. Poi nel 1980, nella meravigliosa terra sangrina, arriva un imprenditore pugliese: Pietro Rezza, per tutti Don Pierino. Da lì in poi il calcio castellano iniziò a decollare fino a toccare il cielo con un dito. Don Pierino ha una nipote. Maria Teresa Rezza in Gravina. Cosa? E si, perché la figlia del fratello di Don Pierino è sposata con Gabriele Gravina, attuale numero uno della Figc.

Gravina e Rezza diventarono i proprietari del club giallorosso, e nel 1989 il Castel Di Sangro si trovava già in C2. C’ era un problema però: Don Pierino odiava i riflettori. Schivo più che mai, se qualcuno riuscisse a trovare un’ intervista rilasciata da Rezza, diventerebbe milionario (forse). Ad apparire era Gravina, Rezza non risultava neanche nell’ organigramma, ma la sua parola valeva come quella del nipote acquisito.

1995 Mister promozione Osvaldo Jaconi alla guida dei tori

La marcia del Castel Di Sangro appare inarrestabile. Nel 1992 Gravina diventa ufficialmente presidente dei tori giallorossi. Gravina e Don Pierino però non vogliono accontentarsi, vogliono portare il Castel Di Sangro ancora più in alto. Bisogna fare un salto di qualità e ci vuole un trascinatore, una vecchia volpe. L’uomo giusto lo vanno a prendere a Mandello del Lario (Lecco), e passerà alla storia per essere il tecnico con più promozioni conquistate: Osvaldo Jaconi. Il tecnico lariano viene contattato nel 1993, ma non è convinto (a pensarci ora viene da ridere), e preferisce accettare il progetto del Catania. Tuttavia il club siciliano viene escluso dopo tre mesi per problemi di bilancio.

Contemporaneamente le cose in Abruzzo con Busatta non vanno tanto bene, e allora il matrimonio tra il Castel di Sangro e Jaconi arriva finalmente a compimento. Con Jaconi in panchina i giallorossi escono dalle zone basse della classifica e concludono la stagione al 7° posto. È soltanto l’ inizio. La stagione successiva il Castel Di Sangro arriva terzo e vince i play off battendo prima il Livorno in semifinale e poi il Fano nella finale di Ascoli Piceno.

Spinosa, il numero 12 che divenne numero 1

Verrebbe quasi da dire: “dai la C1 per un piccolo paese ci può stare, dove vuole arrivare in Serie B?” Si. Vuole arrivare in Serie B. L’anno successivo, Jaconi compie il miracolo nel miracolo arrivando secondo in terza Serie. Nei play off, i tori sconfiggono in semifinale il Gualdo e vanno a disputare a Foggia la finale contro l’Ascoli. Qui la storia diventa ancora più coinvolgente, perchè la storia, la fa un portiere che dietro non ha la numero 1 ma la numero 12. Si chiama Pietro Spinosa e nel ‘96 aveva 33 anni. Faceva il vice di Roberto De Juliis e quell’anno non giocò neanche un minuto. Eppure nell’ allenamento prima della finale dello Zaccaria, si erano provati i calci di rigore e Spinosa ne para 8 su 10. Jaconi avrà pensato: “questo Spinosa però, dagli undici metri ci sa fare”. La partita contro l’Ascoli è tiratissima, non bastano i 90’ per decretare il vincitore. Si arriva ai supplementari, e la gara non si sblocca. A quel punto Jaconi ha un’ intuizione.

semifinale dei playoff del ’96 contro il Gualdo
foto da il nobile calcio: https://ilnobilecalcio.it/2020/02/17/home-24/

Durante il primo extratime il mister si gira a Spinosa e gli dice: “Pietro sei pronto per portarci in Serie B? Spinosa sorride e non gli da credito e ironicamente gli risponde: “Si mister cosa devo fare?” Jaconi però insiste. “Pietro non sto scherzando vatti a scaldare!”. Spinosa per non distrarre De Julliis si riscalda di nascosto, dietro al cordone della polizia. Da lì il numero 12, si trasforma in numero 1. Spinosa para il rigore decisivo e consegna al Castel Di Sangro la Serie B. Jaconi sarà poi imitato anche dal C.T dell’Olanda Van Gaal che nei mondiali in Brasile nel 2014 Sostituì il portiere Cilessen per Tim Krul nei quarti di finale contro la Costa Rica, con quest’ultimo che parò due rigori decisivi.

Fonti: Blog di Sport, WordPress.

di Pierluigi Trombetta
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